L’associazione “L’isola che non c’è” di Grugliasco (TO) ha inaugurato il progetto “Viva il cuoco” nella nuova cucina della struttura, in cui 6/8 ragazzi diversamente abili a turno dovranno cimentarsi in ricette di cucina. Il corso di cucina per disabili vede la preziosa collaborazione dell’Ufficio Educazione di Food Italia, e vuole essere un percorso tanto educativo quanto ludico.
Imparare a cucinare con un corso di cucina
La presidente Marisa Nerone ha voluto puntare su un progetto formativo che coinvolgesse attivamente i portatori di handicap.
I “ragazzi” dell’Isola che non c’è hanno così la possiblità di approfondire tre tematiche care a Slow Food(parte attiva del progetto): la convivialità, l’educazione sensoriale e la territorialità.
Stimolando i sensi, è possibile conoscere a fondo il cibo che si mangia. Perché per cucinare non basta conoscere alla perfezione le tecniche e le ricette.
Guidati da Slow Food, gli aspiranti cuochi possono sperimentare i piatti più tradizionali, legati alle radici. Insieme si costruisce un menù basato sull’utilizzo di ingredienti a Km 0, di stagione. Si dà valore alla sostenibilità e all’attaccamento territoriale.
Col tempo, l’Isola che non c’è avrà di certo bisogno di una cucina più grande. Serviranno fondi, ma l’ottimismo è alto.
Intanto, i cuochi in erba si stanno già dimostrando pratici, veloci e fantasiosi. Tre doti che da sempre caratterizzano i migliori chef.
salve sarei interessata al corso di cucina per un ragazzo di 24 anni con la sindrome di prader willy
potete darmi informazioni grazie